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Vita diocesana

Vescovo Cantafora: “affidiamo a Sant’Antonio l’esito di queste elezioni e chi guiderà la città nei prossimi anni”

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Vescovo Cantafora: “affidiamo a Sant’Antonio l’esito di queste elezioni e chi guiderà la città nei prossimi anni”

“Domani Lamezia Terme sarà chiamata a esprimere i governanti della città per l’immediato futuro. Non possiamo che affidare – oltre che alla nostra coscienza, sensibilità e responsabilità - a Sant’Antonio gli esiti di queste elezioni perché chi vincerà possa lavorare con serenità per una città che sia degna dei Santi di cui si vanta. Servire il bene, difendere i poveri, favorire la giustizia, contrastare la corruzione e l’illegalità, migliorare l’amicizia sociale sono questi i richiami che il Santo rivolge a noi.” E’il monito del Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora nel messaggio alla città pronunciato ieri al termine della processione di Sant’Antonio di Padova, Protettore della città di Lamezia Terme.

La devozione del popolo lametino al Santo di Padova, il suo essere “uno straniero, un immigrato” chiamato ad annunciare il Vangelo di Cristo a popoli e culture diverse, l’impegno missionario del Taumaturgo “per promuovere il bene completo della persona con una particolare sensibilità verso i sofferenti, i poveri, gli oppressi” sono i tratti di Sant’Antonio sottolineati dal Vescovo di Lamezia che ha ricordato come “il rapporto tra Nicastro e Sant’Antonio è connaturale, imprescindibile, reciproco e il carisma del Santo di Padova ha forgiato la storia della città di Lamezia e della Chiesa locale: c’è una devozione dei lametini al Santo che è fatta di piccoli gesti, di memorie, di affidamenti spesso nascosti, che in occasione della festa emerge in tutta la sua grandezza.”

“Un immigrato, uno straniero è il nostro più grande Santo!”, ha affermato Cantafora ricordando “alla città più multietnica della Calabria, quale è Lamezia Terme, che anche Sant’Antonio era immigrato. Egli veniva da fuori Italia, ha percorso il deserto del Marocco, ha conosciuto le povere barche del Mediterraneo, è approdato in Italia come un mendicante, così come San Francesco d’Assisi chiedeva. Potremmo noi devoti di Sant’Antonio dimenticare tutto questo? Sant’Antonio – ha aggiunto - venuto da fuori, aveva molto da portare, aveva la Parola di Dio e il suo amore, e per questo ha avuto a cuore il bene di chiunque ha incontrato.”

Dal Vescovo di Lamezia un saluto al Sindaco Gianni Speranza e all’amministrazione comunale “per quanto hanno apportato per il bene di questa città, particolarmente in momenti storici quali la visita del Santo Padre Benedetto XVI. Queste parole non appartengono alla propaganda elettorale, ma rimarcano il comune e reciproco rispetto che in questi dieci anni ha caratterizzato i rapporti istituzionali intercorsi tra la Sede Vescovile e la Civica Amministrazione. Rapporti stimati e rispettosi che destineremo a qualunque uomo di buona volontà che sarà designato a guidare la città”.

“La comunità cristiana rimane disponibile alla leale collaborazione nel rispetto delle reciproche competenze – ha concluso Cantafora affidando “i responsabili della vita cittadina alla protezione di sant’Antonio perché abbiano a svolgere con rettitudine il loro incarico al servizio del bene comune, avendo a cuore le fasce più povere e deboli della popolazione.”