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Vita diocesana

A Sant’Antonio la testimonianza sui coniugi beati Beltrame Quattrocchi

Paolo Emanuele · 9 anni fa

A Sant’Antonio la testimonianza sui coniugi beati Beltrame Quattrocchi

Una famiglia “normale”, una coppia di sposi che nelle vie ordinarie dell’esistenza, ha ricercato in ogni situazione l’incontro con Dio e l’apertura del cuore al prossimo. Centro della vita matrimoniale, l’Eucaristia, con la quale iniziavano ogni giornata e che dava loro la forza e l’entusiasmo di donarsi vicendevolmente nell’amore e di trasmettere ai figli il loro esempio di vita.

Si riassume così la storia dei beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, prima coppia di sposi beatificata dalla Chiesa, raccontata dal nipote Francesco Beltrame al Santuario di Sant’Antonio di Padova nell’ambito della Tredicina in onore del Santo.

Una famiglia orante, attenta ai bisogni del prossimo, aperta all’ascolto e al dialogo, testimonianza concreta di una santità vissuta nella dimensione quotidiana della vita, per cui si diventa santi “non nonostante il matrimonio ma attraverso il matrimoni”: questi i tratti salienti della vita dei coniugi Beltrame Quattrocchi raccontata dal nipote che si è soffermato su vicende e particolari significativi dell’esperienza umana dei due Beati, come la partecipazione quotidiana alla Santa Messa “dalla quale attingevano la forza dell’amore e prima della quale si erano promessi vicendevolmente di non iniziare alcuna discussione di vita familiare” e l’accoglienza svolta dalla famiglia negli anni della Guerra e nel periodo dell’occupazione nazifascista.

Una coppia “normale”, ha raccontato il nipote, “che guardava verso l’alto verso Dio, ma con i piedi sempre ben fermi sulla terra e che cercava di trasmettere lo stesso esempio ai propri figlio”. Un matrimonio “fecondo” per la Chiesa, quella dei due coniugi, i cui quattro figli hanno tutti abbracciato la vita religiosa: Filippo (don Tarcisio), sarà sacerdote diocesano, Stefania (suor Maria Cecilia), monaca benedettina, Cesare (padre Paolino), monaco trappista, ed Enrichetta, l’ultima nata, consacrata secolare.

Nell’introdurre l’incontro, il Vescovo Mons. Luigi Cantafora ha sottolineato la centralità dell’Eucaristia nella vita dei beati Francesco e Maria Beltrame Quattrocchi, la cui testimonianza di vita “in un momento di smarrimento per la famiglia, come quello che stiamo vivendo in questa fase storica, rappresenta un monito per la Chiesa e la società a rimettere al centro la famiglia fondata sul matrimonio. Il primo Vangelo che un giovane riceve è l’immagine dei suoi genitori che si amano e ogni famiglia è chiamata a essere Vangelo vivente per i figli e per la società”