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Chiesa

Beatificazione di Oscar Arnulfo Romero Galdamez

Paolo Emanuele · 10 anni fa

“In virtů della nostra autoritŕ apostolica, procediamo affinché il venerato servitore di Dio, Oscar Arnulfo Romero Galdamez, vescovo, martire, pastore secondo il cuore di Cristo, evangelizzatore e padre dei poveri, testimone eroico del regno di Dio, regno di giustizia e fraternitŕ, sia dichiarato beato”. Con questa formula e’stato beatificato il vescovo Oscar Romero, ucciso a San Salvador il 24 marzo del 1980, a 62 anni, da un cecchino dello Squadrone della morte: vicino ai poveri e agli emarginati, era impegnato nel denunciare le violenze della dittatura militare del suo paese. Alla cerimonia di beatificazione svoltasi presso la capitale dello stato americano hanno preso parte, oltre a 300mila persone, numerosi prelati e i presidenti di El Salvador, Salvador Sánchez Cerén, Honduras, Juan Orlando Hernández, Ecuador, Rafael Correa e Panama, Juan Carlos Varela. La funzione liturgica č stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, inviato speciale di Papa Francesco e Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi. Il vescovo Romero fu ucciso da un sicario su mandato di Roberto D’Aubuisson, leader del partito nazionalista conservatore Arena (Alianza Republicana Nacionalista). Nell’omelia aveva ribadito la sua denuncia contro il governo di El Salvador, che aggiornava quotidianamente le mappe dei campi minati mandando avanti bambini che restavano squarciati dalle esplosioni. Lo Stato del Salvador č il piů piccolo Stato del Centro America. La Chiesa, dopo tanti anni, ha riconosciuto, anche formalmente, un martire da quel piccolo grande Stato. Tanti Vescovi da quel continente negli ultimi 60 anni, senza dimenticare i precursori come Bartolomeo De Las Casas, si batterono per la dignitŕ degli indios contro la dominazione spagnola e portoghese, hanno edificato, con la loro testimonianza, per alcuni di loro fino al sacrificio estremo, la Chiesa dell’America Latina. In questo modo, questa Chiesa diventa una protagonista della Storia della Chiesa. Sono tanti i nomi di questi padri: dom Helder Camara, dom Manuel Larrain, dom Enrique Angelleli, dom Luis Proaño, dom Evaristo Arns, dom Aloisio Lorscheider, dom Samuel Ruiz. Solo per citarne alcuni. La svolta teologica e pastorale avviene con l’assemblea del CELAM a Medellin nel 1968. Quell’incontro avvenuto nell’immediato post-concilio prese a cuore la situazione di oppressione dei poveri, le sue parole chiave furono: l’opzione preferenziale per i poveri, giustizia e liberazione. In questo solco si colloca la vita e la testimonianza di Oscar Romero. Il Salvador negli anni ottanta era dominato da oligarchie terriere e da militari violenti. C’erano gli “squadroni della morte”, vere bande di criminali al soldo del potere, che facevano stragi di vittime innocenti tra i contadini e chiunque difendesse i diritti dei poveri. Tra questi c’era Mons. Romero spiritualmente e umanamente ferito a seguito del’omicidio, ad opera degli oligarchi produttori di caffč, di Padre Rutilio Grande. Da allora Denunciň senza sosta l’oppressione politica, economica del potere politico e militare nei confronti del popolo del Salvador: era convinto del fatto che inserita tra gli oppressi la chiesa doveva e poteva essere medicina per sanare i sottoprodotti negativi della lotta. Una Chiesa lievito che fa fermentare lo spirito del Vangelo nella societŕ. Ma anche una Chiesa di martiri, ai quali lo stesso Beato Romero appartiene.

Don Francesco Farina