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La parola del Vescovo

Incontro mensile della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa avvenuto presso la Parrocchia di San Giuseppe Artigiano

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Scuola di Dottrina Sociale,

16 aprile 2015

Il 16 aprile, in occasione dell’incontro mensile della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa avvenuto presso la Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, S.E. il Vescovo Mons. Luigi A. Cantafora ha voluto indirizzare a tutti i partecipanti un saluto che di seguito viene riproposto integralmente.

è noto a tutti il disorientamentosociale e politico nel quale siamo immersi. Siamo in mano ai partiti che non sono più espressione della sensibilità del popolo e del sentire comune delle persone e del desiderio di dare una svolta alla società a misura d’uomo. Perciò dobbiamo avere a cuore il bene comune. Manca una vera amicizia politica cioè una rete amicale capace di offrire sostegno a chi è impegnato politicamente in prima persona. Essa però deve essere disinteressata ed è una vera alternativa alla competizione, all’arrivismo, all’individualismo e al trattenere per sé le proprie competenze. è vero! La politica viene talvolta guardata con sospetto perché viene vista come un esercizio di potere gretto, per il proprio tornaconto e interesse egoistico. Invece una rete di amici veri e disinteressati aiuta chi si impegna in politica a vivere il proprio impegno nella logica del servizio al bene comune. Ovviamente parliamo di un senso alto dell’amicizia. L’ideale a cui tendere è infatti l’edificazione della civiltà dell’amore. Il precetto evangelico della carità, illumina i cristiani sul significato più profondo del loro inserimento nella loro società, sia come cittadini sia per chi ha responsabilità politica. L’uomo è infatti una persona non solo un individuo che non si riduce solo alla mera dimensione materiale. La persona umana non trova realizzazione completa di sé, fino a quando non supera la logica del bisogno per proiettarsi in quella della gratuità e del dono. Sono certo, come diceva Papa Benedetto, che gratuità e dono se innervano ogni sforzo politico, ogni ricerca del bene della civitas sono le condizioni ineludibili perché si ritorni a una politica dove la compagnia degli uomini si trasferisce nella compagnia dei partiti. Solo allora essa risanerà e porterà frutti fecondi per la civitas. Il Dottor Claudio Gentili ci inoltrerà in questo percorso per una feconda attività politica.