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Vita diocesana

Incontro di Dottrina Sociale a San Pietro a Maida

Paolo Emanuele · 10 anni fa

San Pietro a Maida. Si è tenuto presso il Centro Pastorale Sant’Anna a San Pietro a Maida, l’ultimo incontro della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa incentrato quest’anno sul tema “Noi come cittadini noi come popolo”, per riprendere il discorso enunciato da Papa Francesco in occasione del Bicentenario della Nazione Argentina. Presenti all’incontro, oltre a don Giacomo Panizza e al parroco della comunità di San Pietro a Maida don Domenico Cicione Strangis, Laura Viscardi Gentili iconografa, consulente familiare e teologa. La Viscardi, che attualmente dirige il Centro di Formazione alla Pastorale Familiare Betania di Roma, insieme al marito Claudio Gentili si sono dedicati alla diffusione della cultura biblica. Dopo la lettura del brano del Vangelo di Giovanni 15,9-17 è stato don Giacomo Panizza ad introdurre i lavori, che ha tra l’altro messo in evidenza come lo stesso principio di solidarietà afferma, che il bene comune deve essere assicurato a tutti gli individui e questo si realizza tramite una relazione costruttiva tra le varie realtà sociali che devono collaborare tra loro per trovare il giusto equilibrio tra l’interesse dei singoli e quello comunitario. Molto interessante è stata la riflessione di Laura Viscardi, che partendo dall’etimologia biblica di peccato come fallimento della realizzazione della propria umanità e ripiegamento egocentrico su se stesso, ha proposto una rilettura teologico-biblico-antropologica di come, a partire dall’Illuminismo l’uomo si sia illuso di ridurre una fraternità senza Dio. Decapitata la paternità l’uomo ha vissuto il delirio di una solidarietà sociale diventata sempre più esclusiva nei vari “ismi” della storia. Solo in Gesù, ha detto la Viscardi, l’uomo ritrova la sua identità di figlio amato che realizza se stesso nella logica del Dono. Espressione concreta dell'uguale dignità di tutti i cittadini, ha detto ancora la Viscardi, è la fratellanza, che è principio fondamentale e virtù basilare per costruire una società realmente sviluppata, poiché permette di valorizzare tutte le potenzialità umane e spirituali. La fratellanza deve anche condurre alla ricerca della giustizia, la cui assenza è sempre causa di tensioni sociali e comporta numerose conseguenze nefaste. E proprio leggendo il compendio della Dottrina Sociale, ha continuato la teologa, leggiamo che «La pace è in pericolo quando all'uomo non è riconosciuto ciò che gli è dovuto in quanto uomo, quando non viene rispettata la sua dignità e quando la convivenza non è orientata verso il bene comune». La Dottrina Sociale della Chiesa chiede ai cattolici di testimoniare la bellezza della vita familiare ossia la bellezza del Vangelo, del rapporto filiale con Dio, della fratellanza con il prossimo.La ricerca dell'interesse personale a detrimento del bene comune è un male che corrode lentamente le istituzioni, frenando così lo sviluppo integrale dell'essere umano. La giustizia, ha ribadito ancora la relatrice, accompagna sempre la fratellanza.

Sebastiano Senese