“Mbruagliu porta mbruagliu”, commedia in vernacolo lametino proposta dal Gruppo Giovanni Vercillo di Lamezia, presentata in anteprima sabato 14 febbraio alle 17:30 e lunedì 16 febbraio alle 18:30 presso il salone parrocchiale San Francesco di Paola in Lamezia ovest. “Per trascorrere insieme –si legge in una nota del Gruppo Giovanni Vercillo di Lamezia Terme, che porta in scena questa piece, tratta dal Teatro di De Filippo e adattata in vernacolo lametino da Raffaele Paonessa- una serata all’insegna dell’allegria e per contribuire alla raccolta fondi per il restauro della Chiesa Matrice”.

Un contributo libero, dunque, “per il completamento dei restauri della nostra Chiesa Matrice –come riportato in una nota su fb da Padre Vincenzo Arzente, il parroco della Matrice-, che già allo stato ha ripreso tutto il suo splendore. Manca il pavimento e tutti gli arredi, oltre ad illuminazioni ed impianti che sono a nostro carico. Ce la faremo! Stateci vicino come avete fatto fino ad oggi, per riportare questo pezzo di storia del nostro paese ai fasti degli antichi splendori. Grazie. Vi aspettiamo numerosi e… generosi”.

E così è stato nelle due serate. E il Gruppo Teatro Vercillo in una nota ringrazia “il pubblico per il contributo dato per il restauro della Chiesa Matrice nelle due serate di sabato 14 e lunedì 16 febbraio. Grazie per gli applausi ed il calore che ci ha dimostrato come ogni anno. E grazie alla carica che i primi 300 affezionati fan ci hanno dato nel nostro amato salone parrocchiale. Siamo pronti... Teatro Grandinetti arriviamo!”.

La commedia in vernacolo è, difatti, in scena sabato 21 febbraio al Grandinetti, con inizio alle 20:45, presentata dall’Associazione Teatrale ed inserita nella 4a rassegna di (sotto la direzione artistica di Nico Morelli e Walter Vasta).

Personaggi e interpreti di “Mbruagliu porta mbruagliu” del Gruppo Vercillo: don Ferdinando (Raffaele Paonessa; è anche il regista della commedia in vernacolo); Concetta, sua moglie (Lidia Macrì); Stella, loro figlia (Luisa Vaccaro); Ntoni, uomo di fatica (Pino Persico); Mariuzza, cameriera (Francesca Scarpino); Mario Bertolini, impiegato (Gianluca Muraca); Vittorio Frungillo (Giovanni Paolo D’Ippolito) e Luigi Frungillo (Gennaro Palmieri), i coinquilini; Lorenzo Strumillo, avvocato (Biagio Colacino). Tecnico audio luci, Gennaro Guadagnuolo.

La trama: “Don Ferdinando ha ereditato la gestione di un dopo la morte del padre; è anche accanito giocatore in cerca di numeri vincenti, a dispetto della sua eccezionale sfortuna. Un suo impiegato, Mario Bertolini, che fa la corte a Stella, figlia di don Ferdinando (quasi a sua insaputa, con la complicità della madre Concetta), al contrario arriccia vincite su vincite, suscitando una feroce invidia nel suo datore di lavoro. Un giorno Mario rende nota la clamorosa vincita di una quaterna al lotto, del valore di lire 4.000.000, rivelando che i numeri li aveva ricevuti in sogno proprio dal defunto padre di Ferdinando, il quale va su tutte le furie: si impossessa del biglietto fortunato, rifiutando di corrispondergli la vincita, e rivendica il diritto alla somma. La motivazione risiede nel fatto che Bertolini era andato a vivere nell’appartamento dove don Ferdinando aveva vissuto fino alla morte del padre, quindi lo spirito di suo padre si sarebbe rivolto a Mario per sbaglio, volendo destinare la vincita a suo figlio. Accecato dall’invidia, ma fermamente convinto delle sue idee, Ferdinando si rivolge all’avvocato Strumillo, il quale sentita la vicenda cerca di convincerlo, senza riuscirci peraltro, che le sue pretese sono irricevibili”.

Da questo momento la commedia va tutta in un crescendo “del surreale o del sogno, poiché raggiunge –come si legge nella presentazione de - i limiti della follia, dal momento che è basata sulla credulità, sull’ignoranza, sulle superstizioni e credenze popolari”.

Antonio Cataudo