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Vita diocesana

Noi come cittadini noi come popolo �Il cittadino � convocato e chiamato al Bene Comune�.

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Noi come cittadini noi come popolo

�Il cittadino � convocato e chiamato al Bene Comune�.

Riaperta la Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa nella nostra Diocesi; dopo gli incontri del 15 gennaio a San Pietro a Maida ed a Nocera Marina, si � svolto anche a Lamezia Terme il primo incontro della ormai radicata Scuola seguita dall�Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro e dal direttore dell�ufficio Don Fabio Stanizzo, che sempre attento ai giovani, ha deciso, dopo varie consultazioni, di sperimentare una nuova sede per i vari incontri per abbracciare nuovi fedeli e per dare maggior risonanza a queste giornate formative, anche fra i ragazzi, utili a vivere la Societ� da veri Cristiani.

L�incontro del 16 gennaio si � infatti tenuto nel salone parrocchiale della Chiesa di San Giuseppe Artigiano, grazie alla disponibilit� del parroco Padre Gianni Dimiccoli, che ha accolto con sincero entusiasmo l�opportunit� di ospitare questo e i futuri incontri della Scuola di Dottrina.

A dibattere sul tema dell�incontro, �Il cittadino � convocato e chiamato al Bene Comune�, � stato il professore Vincenzo Antonelli, ricercatore in diritto amministrativo presso la Facolt� di Scienze politiche della Luiss Guido Carli, secondo cui il Bene Comune deve essere partecipato, relazionale, inclusivo, realizzabile, gratuito, concreto e storico.

Secondo Papa Francesco vi � un bisogno di ritorno nelle citt� e il cittadino � convocato e chiamato al Bene Comune; convocato (dal latino CUM insieme e VOCARE chiamare) perch� si � chiamati insieme agli altri, non da soli �La convocazione � la dimensione della nostra essenza pubblica, si � chiamati a partecipare, a fare qualcosa, solo cos� si pu� creare un�anima collettiva. Mentre la chiamata � personale, � la dimensione dell�io, � la chiamata personale ad un impegno, � la chiamata personale ad un dono�. La vocazione oltre ad essere un impegno, � anche una responsabilit�, devo rispondere bene alla chiamata; � per questo che secondo il professore Antonelli i politici dovrebbero essere misurati dalla risposta e non dal fare.

Quand�� che si � cittadini? Quando si � convocati e vocati al Bene Comune, la cittadinanza non � un diritto, ma la si acquista giorno per giorno. La massa si trasforma in popolo vivendo la cittadinanza.

Il bene non � per� quello mio, il mio stare bene infatti non crea benessere per gli altri; � quello della collettivit�, � quando tutti sono soddisfatti. Pi� volte infatti Vincenzo Antonelli ha sottolineato che � �un pugno allo stomaco�, non deve farci star bene ed � arduo da raggiungere, � �Il Bene degli Altri come se fosse il mio�.

Non si pu� imporre e si deve tener conto della pluralit� in cui viviamo, deve essere accolto da tutti e deve essere calato nella realt� storica in cui viviamo, �Il Bene Comune � storico, il bene di oggi non � quello di venti anni fa e non sar� neanche quello del futuro�.

Secondo Antonelli, inoltre, �impegno sociale non pu� essere tale se non abbiamo una dimensione spirituale che rafforzer� la nostra vocazione sociale, se non parto dalla mia dimensione di fede non posso cambiare niente, deve essere una vocazione che pu� avere forza solo nella fede.

�Ognuno di noi deve recuperare sempre pi� concretamente la propria identit� personale come cittadino, ma orientata al Bene Comune. Etimologicamente, cittadino viene dal latino citatorium. Il cittadino � il convocato, il chiamato al Bene Comune, [�]. Per formare una comunit� ciascuno ha un munus, un ufficio, un compito, un obbligo, un darsi, un impegnarsi, un dedicarsi agli altri�, da �Noi come cittadini noi come popolo� di Papa Francesco, LEV 2013. Nessuno perci�, anche come dice il Papa, � esentato dal collaborare.

Come possiamo raggiungere il Bene Comune? Cosa posso fare per la mia citt�? Che capacit� posso mettere in gioco per aiutare gli altri? Chi sono gli svantaggiati nella mia citt�? Cosa posso fare per loro?... sono queste alcune delle domande che potrebbero aiutarci a creare una societ� in cui tutti possiamo metterci in gioco, in cui tutti possono essere soddisfatti della propria vita; per raggiungere una societ� pi� umana e meno spersonalizzata; per fare questo c�� bisogno dell�aiuto di tutti, dobbiamo servire chi non ci serve ed essere amici dei nostri nemici.

Il prossimo incontro della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa si terr� il 20 febbraio ancora nel salone parrocchiale della Chiesa di San Giuseppe Artigiano. Il tema: �Non c�� identit� senza appartenenza. Il ruolo del territorio�.

Giuseppe Caruso, AdC Progetto Policoro