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Vita diocesana

ERETTO L’ISTITUTO RELIGIOSO “MISSIONARI DELLA VIA” E “MISSIONARIE DELLA VIA”

Paolo Emanuele · 10 anni fa

La comunità religiosa dei Missionari della Via e delle Missionarie della Via è nata il 4 ottobre 2009 a Lamezia Terme con la prima approvazione diocesana dello Statuto da parte del Vescovo Mons. Luigi Antonio Cantafora. Il Vescovo, accompagnando premurosamente la comunità sin dalle sue prime esperienze, ha riconosciuto l’ispirazione divina di questa Opera, erigendola ad Istituto Religioso il 23 dicembre 2014, con la definitiva approvazione delle sue Costituzioni.

Chi sono i Missionari delle Via e le Missionarie della Via?

La comunità è composta da frati e suore: vivono la stessa regola con governi propri e in abitazioni distinte, condividendo alcuni momenti di preghiera e di missione, ispirandosi alla vita della prima comunità cristiana (quelli della Via – cfr At 9,2), descritta negli Atti degli Apostoli: «Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera insieme ad alcune donne e Maria la mamma di Gesù [...] e rendevano testimonianza con grande forza della risurrezione di Gesù» (cfr At 1,14; 4.33), e particolarmente allo stato di vita dei primi missionari apostolici, evangelizzatori poveri e itineranti.

La comunità è nata dal cuore di Dio e dalla libera risposta di tre religiosi: fra’Faustino, fra’Umile e suor Chiara; loro preferiscono definirsi iniziatori e non fondatori: il fondatore infatti è lo Spirito Santo che dona liberamente i suoi carismi e guida la storia! Provenienti da diverse parti d’Italia, essi hanno inizialmente vissuto insieme ad altri un’esperienza di fede comune. Con il passare del tempo, confermati nel loro proposito di donarsi totalmente al Signore, lo Spirito Santo ha fatto crescere in loro un più forte desiderio di autenticità, in una povertà più radicale e nell’obbedienza incondizionata alla santa Madre Chiesa. Dopo essersi ripetutamente confrontati insieme e con due Vescovi che li seguivano, hanno iniziato a condividere la prima forma di vita evangelica nella diocesi lametina, coltivando la loro amicizia e il loro cammino alla sequela di Gesù, dediti alla preghiera, al lavoro e all’evangelizzazione, senza avere né l’idea e né la volontà di iniziare qualcosa di nuovo; anzi, come ripetono spesso, era l’unica cosa che non avrebbero mai voluto fare! Unica regola era … il Vangelo! Uniti dall’amore per la Verità, partecipi di un grande dolore per il relativismo dei nostri giorni e per tutte le forme in cui la verità fa spazio alla menzogna, offrirono un pellegrinaggio per comprendere meglio la loro vocazione, percorrendo a piedi e senza nulla come i primi discepoli del Signore vari santuari mariani dell’Europa; ivi, per grazia di Dio hanno compreso e sentito forte nel cuore il richiamo alla nuova evangelizzazione, donando la loro vita per testimoniare che Qualcuno si è proclamato Verità, proprio quella verità che il cuore dell’uomo cerca incessantemente e che spesso è rinnegata o calpestata. Verità questa indissolubilmente legata alla Carità: infatti non si può che amare in Verità, e non si può vivere nella verità senza l’amore (cfr Ef 4,21). Perciò riconoscendo questo legame inscindibile che il Signore incideva in modo indelebile nel loro cuore, la piccola fraternità fin dalla nascita si è impegnata a raggiungere ogni posto, soprattutto le “periferie esistenziali”, recando a tutti gli uomini il lieto annunzio del Vangelo, dedicandosi a missioni di primo annunzio per le strade, con particolare attenzione ai luoghi più disagiati e poveri e a quelli che chiamano i “nuovi pozzi” (spiagge, centri commerciali...) dove si può intercettare la sete di senso di tanti, viaggiando anche di totale provvidenza (cfr Lc 10,3-9) - abitualmente a piedi e in autostop - così che attraverso la povertà (che li rende privi di mezzi), possano incontrare la gente nella quotidianità, sicuri che, come amano dire: “I passi di Gesù sono sulla strada”.

Tutto ciò è possibile grazie ad un motore forte che è la vita comunitaria, la cui spiritualità è riassunta nel motto: Orare, laborare et evangelium predicare, che significa: pregare, lavorare ed evangelizzare! La giornata infatti è scandita da momenti di preghiera, fonte di ogni apostolato, e prevede inoltre tempi di lavoro, di studio (per essere pronti a rendere ragione della propria fede) e di missione. La comunità al suo interno vive uno stile di vita realmente povero senza circolo di denaro, per rafforzare con una radicale testimonianza di vita l’annunzio del Vangelo, specialmente in un tempo in cui c’è bisogno di segni concreti che manifestino che Dio è il tutto della nostra vita. Oltre ai tre voti di obbedienza, povertà e castità, i Missionari e Missionarie della Via hanno un particolare quarto voto sulla verità, chiamato conformazione a Cristo verità, che si delinea in due aspetti ben precisi: essere cristiani autentici, senza le maschere dell’ipocrisia, e difendere e diffondere la Verità (cfr CCC 1285), ossia la persona di Gesù, Via, Verità e Vita, rivelazione definitiva dell’immenso amore di Dio per l’uomo.

Alla missione dei consacrati si va affiancando con sempre maggior intensità quella dei laici della comunità, ossia una famiglia di famiglie che vive la spiritualità dei Missionari della Via nel proprio quotidiano, sull’esempio della prima comunità cristiana descritta negli Atti: «[coloro che erano venuti alla fede] vivevano con un cuor solo e un’anima sola, senza considerare nulla come proprio, perseveranti nell'attendere all'insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere […] con letizia e semplicità di cuore (cfr At 4.32; 2.42; 2.46). Perciò i laici della comunità partecipano con impegno ai momenti di preghiera, di formazione e alle missioni di evangelizzazione secondo le possibilità particolari di ogni fratello e sorella, ma soprattutto condividono il bisogno di vivere un cristianesimo autentico, nella verità, per poter essere annunciatori-testimoni del Regno. Partendo dalla famiglia e coinvolgendo così i giovani, si testimonia insieme la bellezza del Vangelo. I consacrati definiscono tutti i membri laici come missionari, perché tutti i cristiani sono chiamati a “uscire fuori”: la nuova evangelizzazione ci ricorda infatti che tutti dobbiamo vivere da risorti e portare un gioioso annuncio nel nostro quotidiano, dove, uniti sacramentalmente e intimamente a Cristo, si può essere sale che da sapore e speranza che rinvigorisce il cuore di tanti che, senza saperlo, cercano Dio.

Cosa può dire questa comunità al giorno d’oggi? Che nel Vangelo c’è tutto ciò che l’uomo cerca, perché, come disse S. Giovanni Paolo II ai giovani: “E’Gesù che cercate quando sognate la felicità”; quel Gesù, Dio fattosi uomo, che non toglie nulla ma da tutto: amore, pace, senso ed eternità, e che oggi ha quanto mai bisogno di raggiungere tutti gli uomini attraverso l’annuncio e la testimonianza di cristiani che siano “autentici missionari”, che donino le loro braccia per accogliere chi è stanco e sfiduciato, le loro gambe per raggiungere chi è povero e solo, e la loro voce per annunciare - con amore - che Dio è amore!

Saveria Maria Gigliotti