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Liturgia

GIOIA E TESTIMONIANZA I CRINALI DELLA FEDE CRISTIANA COSI’COME METTE IN CHIARO IL VANGELO NELLA TERZA DOMENICA D’AVVENTO

Giovanni Maria Cataldi · 13 anni fa

Gioia e testimonianza sono due tra i diversificati elementi imprescindibili dell’identità di colui che ha deciso di aderire alla Sequela di Cristo per proseguire lungo il percorso della conversione, che deriva da una scelta libera, consapevole e responsabile. I brani evangelici inseriti nella liturgia domenicale dell’Avvento sottolineano le peculiarità della fede cristiana presentandoci la figura di un testimone che- ad un certo punto nella storia della salvezza- sembra diventare la fotocopia di Cristo, come – appunto- dovrebbe essere colui che a Cristo appartiene ed è appartenuto. Questa figura è quella di Giovanni Battista che inquieta i perbenisti del tempo e che sono ancora- e in maggior numero- in questo nostro tempo, tanto che lo incalzano con le richieste di fondo: “Chi sei tu? Sei il Cristo? Sei Elia? Sei il profeta?”. Niente di tutto questo: Giovanni Battista è “la voce di uno che grida nel deserto”, invitando l’uomo di ogni tempo a “preparare la via del Signore”, di Colui che viene per portare il lieto annuncio. Allora, in fondo al bicchiere ricolmo di acqua cristallina – che è la gioia- scopriamo nitida la bellezza della fede in Cristo; modo per cui anche noi possiamo essere gioiosi pienamente nel Signore e far sussultare di esultanza nel nostro Dio la nostra anima con cuore umile, penitente e ricolmo di gioia, proprio come sussultò il cuore di Maria che liberò per l’Eternità il Suo canto libero: “L’anima mia magnifica il Signore”. La testimonianza cristiana diventa allora la luce che brilla nelle tenebre di ogni tempo che insistono compatte in questa società, dove incalza purtroppo la cultura del sospetto, degli intrighi, delle contrapposizioni spesso morbose e mortali. Come non far propria, allora, la sollecitazione contenuta nella prima Lettera di san Paolo ai Tessalonicesi: “Fratelli, siate sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazia”, …non spegnendo lo Spirito che continua a soffiare prodigiosamente nel nostro cuore. Giovanni è la voce che grida nei deserti di ieri e di oggi: quello di ieri era il deserto vero, naturale, misterioso; quello di oggi è il deserto occupato da una società desertificata, spogliata sempre più dai valori – purtroppo anche di quelli fondamentali- che salvaguardano l’identità del vero uomo e del vero cristiano. La testimonianza e, insieme, l’invito di Giovanni il Battista risuonano poderosi in questo tempo, durante il quale la Sposa di Cristo – la Sua santa Chiesa - insiste gagliardamente ad indicare ad ogni persona di buona volontà la giusta rotta di una conversione e di una rigenerazione per poter condividere, fin dall’oggi, la pace e la gioia del Regno di Colui che è venuto, che viene e che verrà nella Sua gloria per tutti i secoli dei secoli. Giovanni Maria Cataldi