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Cultura e Società

Costruire speranza... di corsa, nella prima maratona della legalità

Paolo Emanuele · 10 anni fa

“La Caritas regionale insieme a tutte le Caritas delle diocesi hanno promosso questa bella iniziativa, un progetto di fare una rivoluzione culturale per creare dei formatori, per diventare anche noi promotori della legalità”.

Così si è espresso S. E. Mons. Luigi Antonio Cantafora, Vescovo di Lamezia Terme, intervenendo alla prima edizione della maratona della legalità <<”Costruire speranza…” di corsa!...>>, svoltasi nella mattinata di domenica scorsa, con partenza dal piazzale del sacro tempio di San Francesco di Paola in Sambiase e arrivo nel piazzale antistante la chiesa del Taumaturgo paolano in Sant’Eufemia, dove si è svolta la cerimonia di premiazione dei primi cinque arrivati (primo classificato, Antonio Bruno), delle prime cinque arrivate (prima, Saverio Sesto) e dei dieci gruppi più numerosi.

La manifestazione promossa dalla Diocesi lametina, con il patrocinio del Comune di Lamezia, si è svolta in collaborazione con: Libertas, Agesci Lamezia T. 4, Centro Sportivo Italiano, Promosport Lamezia T., Associazione Culturale San Nicola Lamezia T., Associazione Marcia Podistica Sambiase, Gaia ASD, Lega Montagna Calabria, Progetto Policoro.

E sono stati numerosi i partecipanti a questa maratona non competitiva, scattati al via dato alle 9:40 dal sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, con -tra gli altri- l’assessore Rosario Piccioni tra i maratoneti e don Giacomo Panizza, fondatore e presidente della Comunità “Progetto Sud”.

Prima del via, gli organizzatori hanno voluto rivolgere un breve saluto ai partecipanti. Monsignor Cantafora ha tenuto a sottolineare che con questa iniziativa, cui ne seguiranno delle altre, “la Caritas diocesana ha voluto mettere al centro il concetto su come impiegare il tempo più che lo spazio”, ribadendo che “creare speranza perseguendo la legalità, significa che se vogliamo uscire da un momento difficoltoso, occorre andare nel tempo, buttare il cuore nel tempo”. Il presule, ribadendo il concetto di legalità, ha richiamato l’attenzione sul fatto che “in questa nostra città i diritti non sono favori, ma diritti significa mettere al centro la persona; e per far questo, ci vuole la collaborazione di tutti. Per creare speranza –ha concluso monsignor Cantafora- ci vuole una rivoluzione a 360°”.

Per Padre Valerlo Di Trapani, direttore della Caritas diocesana di Lamezia Terme, cui andranno i proventi della maratona della legalità con la vendita dei pettorali, è l’ora di “una Lamezia diversa per sconfiggere la criminalità, battagliare non con le armi ma con la propria forza. Ed oggi (nda, domenica 19 ottobre) siamo tutti insieme: vescovo, sindaco, assessore Piccioni, don Giacomo Panizza, padri Minimi e tutti voi corridori; uniti, perché crediamo in questo progetto e in una Lamezia migliore”. Simbolicamente, poi, padre Valerlo Di Trapani, ha voluto unire l’iniziativa della maratona alla contemporanea manifestazione di Roma, la marcia contro la fame.

E’poi intervenuto Manuel Massara, referente della maratona lametina, spiegando che “ è un progetto voluto dai Vescovi della Calabria, finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, per rivitalizzare i beni confiscati alle mafie nelle diocesi”.

In ultimo, ha porto il saluto agli atleti il sindaco di Lamezia Gianni Speranza, che si è detto contento della bella giornata. “Quello che ha fatto la Chiesa oggi –ha rimarcato il Primo cittadino-, mette insieme tante persone”. Speranza ha menzionato don Giacomo Panizza, ricordando che “proprio qualche giorno fa la sua comunità ha subito un attentato”. Ma Speranza ha anche citato Rocco Mangiardi (presente alla manifestazione), “colui che ha indicato in Tribunale chi gli aveva chiesto il pizzo. E poi –ha concluso il sindaco-, c’è anche con noi Gaetano Saffioti, imprenditore, colui che ha riposto di a buttare le case di un potente clan mafioso nella Piana di Gioia Tauro”.

Quindi, ha dato il via alla maratona. E’stata sicuramente una bella mattinata, sia dal punto di vista climatico che dal punto di vista della lodevole iniziativa.

Antonio Cataudo