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Parrocchie news

Lamezia ovest, festa Addolorata 2014, la tradizione dell'offerta del pane della signora De Giacomo continua con i figli

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Con la processione della sacra effigie della Beata Vergine Addolorata, si sono conclusi nella serata di domenica 21 settembre in Lamezia ovest i festeggiamenti religiosi in onore alla Beata Vergine Addolorata, venerata in quello che fu antico romitorio e oggi è Rettoria dell’Addolorata -guidata per vari decenni dal compianto mons. Pasquale Caputo e oggi a cura dei Padri Minimi-, situata nell’antico e suggestivo rione “Miraglia”, sull’amena collina che collega il centro abitato alle diverse frazioni montane. Nella mattinata della solennità della Beata Vergine Addolorata, sono state celebrate tre Messe (alle 8:00, alle 9:30 –S. Messa solenne, presieduta dal Vescovo emerito di Lamezia Mons. Vincenzo Rimedio, con Atto di affidamento delle famiglie alla B.V. Maria ed omaggio floreale- e alle 11); a mezzogiorno, poi, la Supplica alla B.V. Addolorata. In serata, a partire dalle 18:30, la processione con la sacra effige, portata a spalla dagli statuari del luogo, ha percorso le vie cittadine, accompagnata dalla banda musicale “F. Cilea”, di Lamezia, diretta dal M° Enzo Minieri.

Durante la processione, che ha attraversato il Quartiere ovest della città, proseguendo la tradizione della signora De Giacomo, deceduta lo scorso anno, c’è stato da parte della figlia Nellina e degli altri congiunti il tradizionale nei pressi dell’abitazione dove viveva l’anziana signora e dove per lunghi anni ha operato presso il suo panificio (nella foto-sequenza una ricostruzione negli anni dal 2011 al 2013 del momento dell’offerta del pane della signora De Giacomo).

Al rientro della processione, prima della benedizione il saluto ai fedeli dal palco da parte di padre Vincenzo Arzente, che ha esortato tutti ad una sempre maggiore comunione tra le varie comunità parrocchiali del Quartiere, presenti alla processione con i rispettivi stendardi. Arzente ha anche invitato a pregare per tutte le mamme che hanno perso i propri figli, rimarcando quanto aveva detto in mattinata monsignor Rimedio all’omelia, e cioè che “non c’è dolore più grande per una madre che veder morire il proprio figlio, così come è stato per Maria, che ha visto morire in croce il suo figlio Gesù”. Quindi, la benedizione impartita assieme a padre Ivano Scalise, sempre dei locali Padri Minimi.

E dopo i fuochi d’artificio, la statua ha fatto rientro nella Rettoria, dove dal 15 settembre si è tenuto il settenario

preparatorio alla festa, che ha avuto alcuni momenti salienti: dal 15 al 17 settembre, la S. Messa delle 19:00 è stata celebrata in Largo Santa Sofia; giovedì 18 settembre, inizio del triduo, in serata c’è stata l’incoronazione della statua della B. V. Addolorata; sabato 20 settembre, alle 20:15 “Via Ma tris” e fiaccolata per le vie della “Miraglia”.

La serata della festa è poi proseguita, su interessamento di Peppe Gentile e di un ristretto comitato, che ha operato in sinergia con i , con un momento musicale, a cura del gruppo folk “Cori Calabrisi”, che hanno riproposto attraverso i loro canti e balli, gli usi e costumi della nostra bella terra. La festa dell’Addolorata, svoltasi in collaborazione con i “Servi di Maria”, ha chiuso il “settembre mariano a Sambiase”, ovvero il mese in cui nell’ex Comune della città della Piana, sotto la guida religiosa dei padri Minimi del convento di S. Francesco di Paola, si venera la Madre di Dio sotto i titoli di “Madonna delle Grazie” (che si festeggia, per tradizione, nella chiesa Matrice, ma essendo al momento chiusa per i lavori di restauro, le Messe si sono tenute nella vicina chiesa di San Francesco), “Maria SS di Portosalvo” (presso l’omonimo Santuario, ubicato tra Sambiase e le Terme Caronte) e, appunto, “Madonna Addolorata”.

Antonio Cataudo