“…E ci sono tutte le mie metà: la metà cattiva e quella buona, la metà concreta e quella evanescente, quella curiosa e quella discreta, quella che non la smette mai di parlare e quella che se ne sta sempre zitta, tutte insomma. ….” E così Ruth finalmente si guarda come in uno specchio doppio ; nella sua realtà, …ma quale realtà? i personaggi, le storie, i sentimenti, le fantasie sembrano finalmente addormentarsi e come dopo una malattia ci si sente la testa ovattata, ci si sente più leggeri, immersi in una dimensione che forse è quella vera. Rocco Sestito ha raccontato Ruth , ha raccontato la storia di tanti di noi, ha raccontato un mondo parallelo , forse quello profondo, dove la realtà visionaria acquista un valore concreto. Lo hanno accompagnato, in questo vagare nel surreale, Vito Catanzaro, versatile narratore e le chitarre e la batteria dei bravissimi Fabrizio Curcio (anche cantante) Riccardo Ciuti, Teo Fruci e Antonio Rondinelli. Un salto nello spazio di dentro, tra i gradoni dell’anfiteatro Serra di Ciancio dove ancora aleggiano e volteggiano le situazioni piovute dal racconto e di quel tarlo ormai sopito. Una serata intensa passata in fretta, come le cose piacevoli che durano sempre troppo poco.
Cesare Natale Cesareo
Ricordiamo che è in elaborazione e a breve verrà pubblicato, il filmato della bella serata
Cultura e Società
Curinga- “Il tarlo di Ruth” Una serata intensa passata in fretta
Paolo Emanuele · 10 anni fa