<> e <>. Potrebbe essere racchiuso in queste riflessioni il senso del sacerdozio vissuto da padre Paolino Tomaino, il missionario comboniano, che ha celebrato il suo cinquantesimo anno di vita consacrata. Padre Paolino, che da cinquanta anni va <>, è tornato nella sua San Pietro Apostolo per vivere tra i suoi affetti della sua infanzia questa tappa importante del suo sacerdozio. E lo ha fatto con la semplicità e la tenacia che lo contraddistinguono. Quel suo sorriso disarmante che fa capolino da una barba bianca, ha commosso tutti i presenti alla festa che il suo paese natale gli ha voluto tributare insieme ai tanti amici che in questi anni lo hanno supportato ed accompagnato in questa sua missione in terra d’Africa. Negli occhi di tutti la gioia di poter vivere insieme a lui questo momento importante al quale, tra gli altri, hanno presenziato anche i suoi confratelli comboniani, che in questi anni ne hanno apprezzato <>, ed anche Valerio Gualandi, sindaco di San Giorgio al Piano, in provincia di Bologna, con cui padre Paolino collabora per la rinascita di una terra martoriata. E quella tra i due è una collaborazione nata all’insegna anche dell’amore per i più deboli che non hanno bisogno dell’assistenzialismo fine a se stesso, ma di aiuti concreti atti a far rinascere quei popoli, accompagnandoli in un percorso che permetta loro di camminare con le proprie gambe. Ecco perché padre Paolino, come rimarcato da Gualandi, <<è intervenuto su sanità e scuola che sono i pilastri di una società per il suo riscatto>>. Ed ecco perché padre Paolino in questi anni si è dedicato ai bambini, ai loro grandi occhi neri che, come ricordato dal vescovo emerito della diocesi di Lamezia Terme, Vincenzo Rimedio, <>. Ed è proprio l’amore per quei grandi occhi neri che padre Paolino ha trasmesso a chi in questi anni ha seguito questo suo peregrinare in Africa, soffrendo con lui e pregando per lui quando la malattia lo ha colto facendo temere per la sua vita. Ed è a quei grandi occhi neri che padre Paolino ha pensato nel corso della concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi di Lamezia Terme, Luigi Antonio Cantafora, che, rivolgendosi al missionario, ha evidenziato: <>. Questo anche se la scelta di padre Paolino, come ricordato dal sindaco di San Pietro Apostolo, Raffaele De Santis, è stata una scelta <>. Quegli stessi bambini che ora nascono e vengono curati nel “Lamezia hospital” costruito grazie al contributo del Comune di Lamezia anche se è in attesa di essere completato.
Saveria Maria Gigliotti