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La parola del Vescovo

50° Anniversario di sacerdozio di P. Paolino

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Il 6 Luglio il Vescovo Diocesano, alla presenza di tanti sacerdoti e fedeli ha voluto presiedere la Celebrazione Eucaristica per fare memoria del cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiterale di Padre Paolino Tomaino, missionario Comboniano, originario di San Pietro Apostolo. Di seguito si propone l’omelia tenuta da S.E. il Vescovo

Gioiamo insieme cari fratelli e sorelle, per questa celebrazione giubilare. Lodiamo insieme il Signore per P. Paolino Tomaino, missionario Comboniano, figlio di questo paese e di questa diocesi, a cui tutti noi siamo legati da profondo affetto e stima. Cinquant’anni or sono, egli con tanta generosità ha risposto alla chiamata del Signore rivolgendosi ai più poveri, seguendo il carisma di San Daniele Comboni. Nell’obbedienza a Cristo non ha esitato a scegliere l’Africa come la sua Terra Promessa. In questo suo Esodo ha coinvolto tutta la sua diocesi d’origine nei vari progetti di evangelizzazione, di promozione umana, nelle adozioni a distanza e tutti siamo stati resi partecipi delle belle opere che il Signore compie attraverso coloro che lo seguono. Noi siamo felici di poter festeggiare questo Giubileo, ma sappiamo anche, caro Padre Paolino, che la più bella festa, la faranno i tuoi bambini della missione che si stringono a te come a un padre. Quando vediamo le foto che ci invii con i sorrisi e la pace dei volti dei bambini che vengono strappati all’analfabetismo e alla fame, il cuore si commuove. E benediciamo il Signore perché l’ardore missionario ha fatto breccia dentro di te e hai lavorato per la nascita di nuovi uomini e di nuovi cristiani. Celebriamo dunque il giubileo di P. Paolino. Questo significa ricordare le grazie del Signore e quanto Lui ha operato nella vita del nostro carissimo missionario. Cinquanta anni infatti sono una vita interamente spesa a servizio del Regno di Dio e per i poveri. Non sono un traguardo, ma un rendimento di grazie, un’Eucaristia celebrata e vissuta nell’intera esistenza, un’occasione per rinnovarsi nella generosità al Signore. Per il Signore infatti un giorno è come mille anni e mille anni come il giorno di ieri che è passato. Egli mantiene la sua fedeltà per ogni generazione: «Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso, io vi porterò fino alla canizie. Come ho già fatto così vi sosterrò, vi porterò e vi salverò», dice il Signore (Is 46,4). Queste parole del profeta Isaia ci confermano che il Signore è il Dio fedele e non guarda il vigore dell’uomo, né la sua giovinezza, ma guarda la sua risposta d’amore. è il Signore che ci sostiene in ogni fatica, debolezza e fragilità. Per questo il salmo responsoriale ci invita a lodare il Signore sempre: «Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre». Questo è quanto un sacerdote è chiamato a vivere. Egli celebra l’Eucaristia e porta sull’altare l’offerta del Cristo unita alla vita di tutti i fedeli. Egli è chiamato a portare la benedizione del Signore a tutti. E tu, caro P. Paolino, sei un segno della benedizione di Dio per la tua gente e sei chiamato a portare la benedizione di Dio al mondo. La vita secondo lo Spirito di cui parla l’apostolo Paolo nella seconda lettura è la vita di chi non si appartiene più, di chi si è consegnato totalmente al Signore per il bene dei fratelli e, per questo, ha lasciato perdere la carne con i suoi desideri, cioè ogni pretesa, ogni egoismo, ogni forma di autogestione per donarsi con Cristo per la salvezza del mondo. Il missionario incarna in modo speciale questo dono di sé. P. Paolino ha lasciato questa terra, la sua gente in età giovanissima, ha percorso il suo itinerario di formazione e di studio aprendosi alla mondialità. Così attraverso P. Paolino e la sua vita, la comunità di S. Pietro Apostolo si è aperta al mondo e noi siamo certamente grati e fieri per questa sua testimonianza di vita evangelica. Il Vangelo ci riporta al cuore sacerdotale di Cristo: «Venite a me, imparate da me…». Queste parole di Gesù sono certamente per tutti. Tutti siamo invitati ad attingere a questa sorgente del cuore di Cristo, ma oggi vogliamo orientarle in particolare a P. Paolino. Certamente in questo momento tante emozioni albergano nel tuo cuore, tanti sentimenti, tanti ricordi e tante fatiche. Il Signore ti invita a gettare in Lui ogni affanno, ogni fatica e ad attingere da Lui la mitezza e l’umiltà. Questi doni già ti appartengono per natura e per grazia. In questa liturgia il Signore vuole, per così dire, offrirteli di nuovo come specchio del suo cuore sacerdotale: Tu sei sacerdote di Dio per i fratelli. Il Signore ti ha consacrato con l’unzione e ti ha mandato per annunciare ai poveri la lieta notizia che il Signore ci ama, ci vuole bene così come siamo. è l’amore gratuito del Signore la sorgente di ogni bontà e mitezza. E tu l’hai sperimentato tante volte! Chiediamo a Dio che continui a confermare P. Paolino in ogni opera e parola di bene, che egli possa donare al mondo e in particolare all’Uganda, il vangelo e il suo cuore sia generoso come il cuore di Cristo stesso. Chiediamo ancora al Signore in questo giorno il dono delle vocazioni: che susciti nei giovani della nostra diocesi il desiderio di servire Dio e il vangelo, di essere missionari dell’amore di Dio nel mondo.