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La parola del Vescovo

Omelia di Mons. Cantafora per la celebrazione della solennità del Corpus Domini

Paolo Emanuele · 10 anni fa

In una cattedrale piena, di sacerdoti e fedeli laici, alla presenza di autorità civili e militari, e degli amici dell’UNITALSI, il Vescovo diocesano ha presieduto la Celebrazione del “Corpus Domini”. Di seguito l’omelia pronunciata dal Presule.

«Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto». Carissimi fratelli e sorelle, ascoltiamo l’esortazione della prima lettura come la Parola del Signore a noi oggi. Mosè si rivolge al popolo che è entrato nella terra promessa e che ora vive tranquillo, ciascuno nella propria casa. Dopo tanto travaglio: l’uscita dall’Egitto, l’esodo, il cammino nel deserto, ora finalmente una situazione di tranquillità. Ma in questa situazione Mosé invita a non dimenticare. L’oblio infatti è all’origine di tanti mali. Dimenticare i benefici di Dio, dimenticare da dove si è venuti e dove si è diretti è come perdere le proprie radici. La dimenticanza genera superbia della vita, presunzione di riuscire a farcela da soli, ingratitudine! E se il cuore non è grato si chiude nell’egoismo, nella sfiducia e nell’amarezza. Contro questi mali, il Signore ci ha lasciato un “memoriale” del suo dono d’amore per noi: il «farmaco dell’immortalità», l’Eucaristia (Giovanni Crisostomo la definiva così). Il memoriale non è un semplice “ricordo”. è fare memoria viva di ciò che è accaduto e che puntualmente il Signore opera. Il memoriale consiste nel far memoria di Gesù al Padre, nell’invitare il Padre a ricordarsi di ciò che Gesù ha fatto per noi e, per amore di Lui, beneficarci e perdonarci. Siamo come “figliolini” che gridano con meravigliosa ingenuità al Padre: ricordati di Gesù, di quanto ha fatto per noi, ricordati del suo sacrificio! Così accade che il sacerdote, invocando il Padre, durante la preghiera eucaristica, aiuta tutti noi a non dimenticare tutti i benefici del Signore, ci aiuta a ricordarci di Gesù. Nel ricordo di Gesù c’è tutto il nostro desiderio! Dobbiamo ritornare a valorizzare l’immenso potenziale spirituale racchiuso in questo ricordo di Gesù per fare, del ricordo di Gesù, la nostra gioia e la nostra forza nel nostro pellegrinaggio. Jesu dulcis memoria, cantava San Bernardo. Il ricordo ha il potere di catalizzare tutto il nostro mondo interiore. Quando una madre ha dato alla luce un bambino, dice la Scrittura, non ricorda più il dolore ma è piena di gioia per aver dato alla luce un uomo. Il ricordo, la memoria è una delle facoltà più misteriose dello spirito umano. Essa non coinvolge solo l’intelletto e la volontà, ma il cuore, perché il cuore fa tesoro, cioè ricorda, ciò che ama. Ricordare è allora pensare con amore. Gesù attribuisce allo Spirito Santo il fatto che noi possiamo ricordarci di Lui (cfr. Gv 14,26). C’è un legame profondo tra il ricordare il nome di Gesù e l’Eucaristia, memoriale d’amore. I Padri della Chiesa insistono molto su questa parola di Gesù: «Fate questo in memoria di me». Per essi il frutto spirituale dell’Eucaristia è la memoria continua di Gesù. Solo attraverso questo ricordo costante Dio prende dimora in noi e ci rende suo tempio. Ma perché ci sia una vera trasformazione del cuore occorre una certa “assiduità”. è singolare l’esempio del fuoco. Come esso non può nulla se il contatto non è continuo con gli oggetti che tocca, così un pensiero intermittente verso Dio, non può disporre il cuore a nessuna passione (cfr. N. Cabasilas, Vita in Cristo, VI,4). Dobbiamo desiderare che il ricordo di Gesù si insinui nei nostri pensieri, nelle nostre azioni, nel nostro stesso modo di vivere come il miele nei favi, continuano i padri greci. Chi contempla Dio, chi si nutre di Dio così, dimentica facilmente se stesso e il proprio egoismo e impara a uscire da sé, a non ritenersi più il centro del mondo, perdendosi di vista! Tra poco noi attraverseremo la città; col nostro pellegrinaggio noi vogliamo ricordare al mondo che il Signore è presente nella nostra storia, che Lui ci precede e ci accompagna, si ricorda di noi e non ci lascia soli. Noi accompagniamo il Signore Gesù, desideriamo adorarlo, senza temere di bruciare il nostro tempo in pura perdita, senza temere l’incomprensione del mondo, ma gustando la sua presenza di pace e attingendo da Lui la forza per vivere in questo nostro mondo così turbato e disorientato. «Il culto eucaristico muove fortemente l’animo a coltivare l’amore sociale, col quale si antepone al bene privato il bene comune» (Paolo VI, Mysterium fidei, 70). Signore Gesù fa’che il ricordo di te, del tuo nome ci apra al memoriale del tuo dono d’amore per noi. Apri il nostro sguardo alla contemplazione del tuo volto e distoglilo dalle cose vane; fa’che nutrendoci di te, possiamo nutrire il mondo con la nostra stessa vita.

Amen