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Vita diocesana

La Tredicina in onore di Sant’Antonio, tra dottrina e pietà popolare

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Si conferma forte e radicata la devozione dei lametini per l’amatissimo protettore

“Non avere paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. Lasciamoci contagiare dalla santità di Dio”. Con questa esortazione di Papa Francesco si apre il manifesto che i padri cappuccini del convento di Lamezia hanno stilato per le celebrazioni antoniane di giugno. L’invito è quello di lasciarsi accompagnare nel proprio cammino di fede dall’amatissimo protettore, il Taumaturgo di Lisbona che secondo la narrazione storica salvò diverse volte l’antica città di Nicastro, sia dal terremoto che da altre calamità. Nella città della Piana, il culto secolare per il santo miracoloso viene trasmesso da una generazione all’altra: Sant’Antonio è una figura familiare per i lametini, amato e venerato da giovani e adulti. Un santo che, in ossequio alla tradizione, viene festeggiato con la Tredicina, ovvero tredici giorni di preghiera e meditazione spirituale, in attesa della grande festa del 13 giugno, giorno in cui la Chiesa ricorda Antonio, Dottore della Chiesa. Durante la Tredicina, migliaia di fedeli si recano ogni giorno al santuario situato sul colle di Sant’Antonio nella zona di Nicastro Nord partecipando alle varie messe e ai momenti di preghiera organizzati dai padri cappuccini, guidati dal guardiano del convento Padre Amedeo Gareri e dal superiore provinciale Giovanni Battista Urso. Per onorare il Taumaturgo, nei tredici giorni di celebrazioni arrivano fedeli da ogni parte della Calabria. Una consuetudine che si è ulteriormente consolidata da quando la provincia cappuccina lametina è l’unica rimasta in regione. Le celebrazioni antoniane riescono a dare un grande impulso di vita a tutta la città di Lamezia: nei giorni della Tredicina, sempre onorando la secolare tradizione popolare, tutti i balconi delle case vengono illuminati con la sacra effige del santo incorniciata con tredici luci. Tredici lampade che rimarranno accese anche oltre la festa, per tutto il mese di giugno. Il programma della Tredicina 2014 come sempre è ricco e intenso. Il 12 giugno, si ripeterà l’offerta del cero votivo da parte dell’amministrazione comunale lametina, in segno di eterna gratitudine e riconoscenza nei confronti del santo che salvò la città dal sisma, dalla fame e dalla carestia. Il 13 giugno la solennità di Sant’Antonio da Padova segnerà il culmine delle celebrazioni, come succede ogni anno ormai da secoli, il santuario che porta anche il nome di chiesa di Santa Maria degli Angeli, strariperà di gente fin dalle prime luci dell’alba. Migliaia di persone che accompagneranno la statua del santo in processione nel pomeriggio del 14 giugno, un altro rito tradizionale che resiste da sempre. Fedeli di ogni età, si metteranno in cammino per ore per portare la statua del santo lungo le vie principali della città. Secondo le vecchia usanza popolare, la festa del 13 era dedicata ai fedeli forestieri che arrivavano da ogni parte della Calabria; la processione del 14 era invece per i “paesani”, per i devoti lametini che si stringono intorno al loro santo più amato chiudendo le celebrazioni antoniane con la partecipatissima processione. Il relativismo imperante, la secolarizzazione, la “società liquida” in cui viviamo, non hanno scalfito la devozione di Lamezia e dei lametini per il loro amato santo: il culto per Sant’Antonio conferma di avere solide radici e grandi aspettative future, a dimostrazione dell’attualità del messaggio di vita e di santità rappresentato dal grande Taumaturgo. Alla festa sacra in onore del santo, si accompagna quella profana della fiera che dal 12 al 14 giugno invade le strade della città. Anche la manifestazione fieristica ha origini secolari e, ancora oggi, porta per le strade lametine mercanzie di ogni genere con ambulanti che arrivano da tutte le regioni del Sud. Anche questa un’antica consuetudine che ha contribuito a fare di Lamezia una delle piazze commerciali più importanti della regione.

Maria Scaramuzzino