Anche a Lamezia Terme le famiglie musulmane vanno crescendo di anno in
anno. Inoltre quasi tutte hanno 3 o 4 figli che crescono e frequentano i vari gradi di
scuole. Nella nostra Parrocchia S. Maria Maggiore,  sono molte le famiglie musulmane che arrivano, si stabiliscono e condividono la vita di questo popolo. Una buona parte di loro beneficia dell’aiuto che la Caritas Diocesana offre a chi ha un reddito basso. Quasi tutti i papà hanno un lavoro o stagionale nelle campagne o un lavoro precario spesso senza contratto, ma non sempre il loro reddito è sufficiente per rispondere ai bisogni della loro famiglia.
Da quando la nostra comunità Francescana elisabettina (2007), si è inserita nel servizio della Parrocchia, attualmente guidata da don Leonardo Diaco, una Suora collabora con la responsabile e altri volontari nel servizio Caritas parrocchiale per la distribuzione dei viveri; una Suora si impegna per il vestiario che viene raccolto, riordinato e presentato alle persone che lo richiedono. Il servizio Caritas inizia a settembre o ottobre e si conclude a giugno, salvo emergenze di persone che hanno bisogno di aiuto urgente.
Questo “luogo della Caritas” offre a noi l’opportunità di venire a contatto con molte famiglie di origine marocchina, tunisina, altri paesi dell’Africa e anche albanesi e rumeni, che generalmente sono cristiani.
Una delle necessità più urgenti per queste famiglie è l’istruzione dei figli. Frequentano la scuola, ma hanno la grande difficoltà della lingua italiana poiché in famiglia prevale l’uso della loro lingua, che per la maggior parte è l’arabo.
La nostra “fondante” attenzione alla persona ci ha portato a sentire la chiamata ad aiutare questi ragazzi nel loro apprendimento, ma anche ad offrire loro l’occasione di socializzare, di essere curati nella loro dignità, per un inserimento positivo nella nostra società, inoltre scoprire e vivere la relazione con Dio, secondo la loro espressione di fede.
Durante l’anno scolastico, da alcuni anni, abbiamo organizzato, sempre negli ambienti della Parrocchia, due volte la settimana, un “doposcuola” per aiutare i ragazzini a svolgere i compiti assegnati, a vivere momenti insieme. In tutto ciò, da parte nostra, viene posta l’attenzione all’ educazione civica, alla promozione delle
loro personali caratteristiche, all’ accoglienza cordiale dell’altro e al gusto dei piccoli servizi. Come detto sopra, cerchiamo di aiutarli a vivere anche il forte senso religioso che nell’Islam si esprime con la preghiera a Dio – Allah, e per quanto possibile, anche con la conoscenza dei pilastri della fede islamica.
Questo servizio è sostenuto da una suora e da diverse persone volontarie, insegnanti pensionate e non, e persone sensibili alla promozione umana dei ragazzi: tutte però siamo animate da quell’amore che Gesù ci dona e ci spinge a farLo conoscere non con un annuncio diretto, ma con la vita, con il servizio cordiale e
materno. Anche durante l’estate troviamo un tempo per aiutare i ragazzi a “fare i compiti delle vacanze”, a vivere momenti di sollievo e gioco insieme, sempre con l’obiettivo educativo: organizzare le proprie azioni, rispettare chi ci sta accanto, collaborare per riuscire in un obiettivo anche ludico.
Soprattutto desideriamo donare loro la certezza di essere accolti, amati, valorizzati e aiutarli a scoprire la gioia, il gusto di un impegno personale e comunitario. Questa estate 2024, nonostante il caldo non consueto, la mattina, una decina di ragazzini è venuta nell’oratorio della Parrocchia S. Maria Maggiore, per svolgere i compiti delle vacanze, stare e pregare insieme, giocare… e imparare a collaborare,
ad accogliersi nella diversità delle origini: marocchini, tunisini, africani… Pur essendo tutti in Italia, e nati in Italia, non è facile l’accoglienza reciproca, a volte prevale in loro un certo nazionalismo e, “l’altro”, viene tenuto un po’ a distanza. Il giocare insieme, l’esprimere le proprie abilità, l’essere apprezzati, il fare squadra, aiuta moltissimo a costruire rapporti sereni e non di difesa.

I genitori chiedono questo aiuto, lo apprezzano, ci ascoltano volentieri e cercano il dialogo che aiuta a scoprire le abilità e le fragilità dei loro figli. Si è creato tra noi e le famiglie un rapporto di fiducia e di serena collaborazione non solo, anche di aiuto: alcune mamme vengono volentieri a riordinare, pulire l’ambiente. Nel mese di ottobre, riprendiamo questo prezioso servizio di promozione umana, di socializzazione, sempre con l’obiettivo:

Risvegliare la dignità e la bellezza
Di creature di dio che è padre!
(di figli salvati nel Figlio)
Far sperimentare attraverso l’accoglienza e la cura,
il valore di se stessi, di essere persona amata da Dio.
Far sperimentare la bellezza di vivere insieme
nel rispetto e nell’aiuto reciproco.
Far sperimentare la gioia di scoprire le proprie abilità
e la responsabilità di crescere.
Quello che desideriamo non è tanto un risultato,
ma regalare loro una esperienza “bella” che evoca il bene che sta nel cuore di ciascuno e fa
superare le fragilità che ognuno porta in sé.

Sorelle francescane elisabettine
Parrocchia S. Maria Maggiore

 

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