“Non ho avuto la fortuna di conoscere monsignor Moietta per motivi anagrafici, ma la mia passione per la storia mi ha dato l’opportunità di incontrarlo sui libri di testo, sui racconti e questo mi ha reso consapevole che gli insegnamenti, i messaggi, ciò che lui ha detto e ha scritto siano un esempio, non solo per chi segue la vita religiosa, ma anche per chi ha responsabilità amministrative”. Queste le parole del sindaco di Brusasco, Giulio Bosso, che ha presenziato alla sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta.
“Insegnamenti – ha aggiunto Bosso non nascondendo una forte emozione – che portano alla condivisione all’ascolto al rispetto all’umiltà all’accordo, all’attenzione per quelle che sono le fasce deboli devono essere in qualche modo il faro che cammina e illumina anche noi amministratori. Quindi, grazie per il grande lavoro che è stato fatto qui a Lamezia ed a Casale Monferrato. Posso dire che monsignor Moietta ha già dato un primo segnale: quello di riavvicinare due comunità due territori fisicamente molto lontani, ma con il cuore ormai molto vicini”.
“È con vero orgoglio – ha concluso il sindaco – che rappresento una piccola comunità del Monferrato Torinese, Brusasco, 1500 abitanti, da cui in qualche modo ho preso origine tutto ciò che stiamo celebrando oggi. Monsignor Moietta è nato in una piccola borgata di poche case lungo il Po nel 1913 e da lì, in quella famiglia religiosa, è cresciuto ed è arrivato fino ad essere una persona ricordata, rispettata, non solo nella Diocesi di Casale, ma soprattutto qui nella Diocesi di Lamezia Terme”.

Saveria Maria Gigliotti