“Esaminata la vicenda, sono lieto di informare Vostra Eccellenza che da parte della Santa Sede nulla vieta che la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del suddetto Servo di Dio Vittorio Moietta venga effettuata, osservando le ‘Norme da osservare nelle Inchieste dei Vescovi sulle Cause dei Santi’, del 7 febbraio 1983 a cura dello stesso dicastero”. Questo il passaggio centrale della comunicazione ricevuta dal Vescovo, Monsignor Serafino Parisi, che ne ha dato comunicazione ufficiale al termine dell’Assemblea Ecclesiale Diocesana in merito alla sua richiesta inoltrata nel luglio scorso per avviare la “causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Vittorio Moietta, Vescovo di Nicastro, morto nell’anno 1963”.
Un’altra tappa, quindi, va ad aggiungersi all’iter avviato che ora prevede alcuni passaggi obbligatori. Il Vescovo, infatti, “ottenuto il nulla osta della Santa Sede, costituisce un apposito Tribunale diocesano. Davanti al Tribunale i testimoni sono chiamati a riferire fatti concreti sull’esercizio, ritenuto eroico, delle virtù cristiane, e cioè delle virtù teologali: fede, speranza e carità, e delle virtù cardinali: prudenza, giustizia, temperanza, fortezza, e delle altre specifiche del proprio stato di vita. Inoltre, si devono raccogliere tutti i documenti riguardanti il candidato. Da questo momento gli compete il titolo di Servo/a di Dio”.
Subito dopo la conclusione della istruttoria diocesana, avrà inizio la fase romana della Causa. Infatti, poi, “gli atti e la documentazione passano alla Congregazione delle Cause dei Santi. Qui viene confezionata la Copia pubblica, che serve per l’ulteriore lavoro. Il postulatore, residente a Roma, segue sotto la direzione di un relatore della Congregazione, la preparazione della Positio cioè della sintesi della documentazione che prova l’esercizio eroico delle virtù. La Positio viene sottoposta all’esame (teologico) dei nove teologi che esprimono il loro voto. Se la maggioranza dei teologi è favorevole, la Causa passa all’esame dei Cardinali e dei Vescovi, membri della Congregazione. Questi tengono le riunioni due volte al mese. Se il loro giudizio è favorevole, il Prefetto della Congregazione presenta il risultato di tutto l’iter della Causa al Santo Padre che concede la sua approvazione ed autorizza la Congregazione a redigere il decreto relativo. Segue la lettura pubblica e promulgazione del decreto”.
Saveria Maria Gigliotti