Domani, vigilia della festa di Santa Rita, nel corso della celebrazione eucaristica che sarà presieduta dal vescovo, monsignor Serafino Parisi, alle ore 11 sarà ufficializzato ai fedeli il Decreto con cui il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti ha confermato l’elezione di Santa Rita da Cascia a celeste Patrona della Parrocchia Santa Maria Maggiore.
Decreto che il parroco, don Leonardo Diaco, aveva ricevuto lo scorso novembre quando gli venne comunicato l’accoglimento della richiesta, formulata ad aprile, ed il riconoscimento della devozione popolare, non solo dal punto di vista solo formale, ma anche sostanziale, modificando anche alcuni aspetti liturgici come, ad esempio, la possibilità di ottenere le indulgenze nei giorni di festa, finora concesse, su richiesta e solo temporaneamente. Domani e lunedì, quindi, così come previsto dal Decreto, si potranno lucrare le indulgenze secondo le condizioni previste: visita alla chiesa, recita del Padre Nostro e del Credo; confessione sacramentale negli otto giorni precedenti o seguenti; partecipazione alla Santa Messa e Comunione Eucaristica; una preghiera secondo le intenzioni del Papa (almeno un Padre Nostro, o un’Ave Maria o altra preghiera a scelta).
Un legame, quello con Santa Rita che negli anni è cresciuto e che ora con l’elevazione a Patrona della parrocchia, come commentato da don Leonardo, la comunità di Santa Maria Maggiore ha vissuto e vive come “un’occasione di particolare intensità spirituale per questa grazia che viene concessa, non solo alla parrocchia, ma all’intera Diocesi”.
Nei giorni di preparazione alla festa, che si concluderà lunedì sera con la messa delle 20.30 e la benedizione delle rose, precedute alle 19, salvo condizioni metereologiche avverse, dalla processione, i devoti a Santa Rita hanno effettuato un vero e proprio cammino di fede riflettendo sui “demoni” con cui quotidianamente l’uomo, con le sue fragilità, è costretto a combattere (gola; lussuria, avarizia, ira; tristezza, accidia; invidia; superbia) ma anche su ciò che ciascuno dovrebbe contrappone ad essi (dominio di sé; purezza della mente; distacco; magnanimità; gioia; pazienza; modestia; pensiero umile) perché “nel cristiano maturo è l’umanità compiuta…e viceversa: l’arte buona della battaglia per rinascere dall’alto e rimanere in Lui”.
Saveria Maria Gigliotti