di Saveria Maria Gigliotti
Avere il coraggio della verità, specialmente nei confronti dei giovani che, spesso, papa Francesco sollecita a non perdere la speranza. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato ieri nel corso della giornata che l’Ucsi Calabria ha dedicato all’informazione in occasione della festa di San Francesco di Sales.
E quello di ieri è stato un momento di intensa riflessione e di preghiera nel suggestivo monastero della Visitazione di Ortì a Reggio Calabria dove i presenti hanno potuto anche ascoltare una meditazione su “silenzio, comunicazione, mistica” di una claustrale che ha sollecitato ad una umiltà nell’informazione.
Ad apertura dell’incontro, al quale, tra gli altri, erano presenti Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, ed Andrea Musmeci, segretario del sindacato dei giornalisti calabresi, dopo i saluti del presidente regionale Ucsi, don Valerio Chiovaro, che ha spronato i giornalisti cattolici ad una maggiore ed incisiva ricerca della verità, Luciano Regolo, vicepresidente nazionale Ucsi e condirettore di “Famiglia Cristiana” e di “Maria con te”, ha ricordato l’invito di papa Francesco ai giornalisti a consumare le scarpe per dare notizia nella realtà, affiancando l’ascolto ed andando incontro alle persone.
Sollecitazioni alle quali guardare, ha sottolineato Regolo, “specialmente in una comunità come la Calabria dove i problemi dell’editoria in generale, derivanti dalla triste congiuntura economica, si uniscono agli effetti delle paludi stagnanti provocati da poteri occulti in una regione dove la professione è caratterizzata dal precariato. Nonostante questo, però – ha aggiunto Regolo -, non bisogna perdere il coraggio fella verità”. Quindi, ha ricordato la figura del futuro santo, il beato padre Tito Brandsma che “ci ha insegnato il coraggio della verità ed il non odio nei confronti dei nemici”.
Dal canto loro, Soluri e Musmeci hanno ribadito come la deontologia debba caratterizzare la professione del giornalista non dimenticando la situazione di crisi che sta affrontando la categoria.
Subito dopo, don Pietro Sergi, sottosegretario della conferenza episcopale calabra, ha presieduto una concelebrazione eucaristica animata dai ragazzi dell’Associazione “Attendiamoci” che gestisce un bene confiscato alla ‘ndrangheta e che venerdì sera aveva ospitato il ministro Marta Cartabia che, colpita da questa realtà, per come ammesso dallo stesso esponente di Governo, ha cambiato il suo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria e dare una testimonianza di speranza per i giovani.